Biografia

Chi sono

 

La SussoSono nata a Parma nell’ormai, ahimè lontano 1971, alle 11,30 del 9 giugno. 

Fino alla maturità classica ho studiato in istituti religiosi, dalle suore: prima le miti Luigine, poi le temibili Orsoline. L’accanito tentativo di inculcarmi una formazione da “signorina per bene” non ha dato però gli esiti sperati, al contrario ha fatto germogliare una profonda avversione per ogni forma di imposizione.

Quattro anni di giurisprudenza e un master hanno messo la parola fine ai miei studi e dato inizio alla mia libertà. Una cosa era certa: non avrei fatto l’avvocato.

Dopo vari lavoretti, tra cui cameriera, commessa, barista, tirocinante in uno studio legale, assicuratrice, insegnante di diritto, nel 1997 sono partita alla volta di Milano. Beh, in realtà, non proprio: partita dalla città natia ho vissuto in Brianza nel ridente paesino di Usmate Velate ove ho scoperto che non c’era proprio niente da ridere. Sei lunghissimi mesi di solitudine, poi finalmente, le luci della città: Milano. 

Come mi mantengo

Sono un buyer, ossia compro beni e servizi e mi occupo di gare d’appalto. Devo dire che fare trattative, valutare costi, analizzare il mercato sono gli aspetti che preferisco di questo lavoro. 

La persona che mi fece iniziare a scrivere 

La mia insegnante di italiano Leide Maio Chiari (poetessa). Avevo 12 anni ed ero assolutamente insopportabile. Quando proprio non ne poteva più mi spediva fuori dalla classe, dicendomi: 

“Vai in chiesa e torna solo quando hai scritto una poesia.” 

Io andavo e scrivevo. Lei leggeva e inviava ai concorsi. Fu così che per la prima volta vidi pubblicato qualcosa di mio e vinsi il primo premio letterario (Dante Alighieri – Parma ). Ma il giorno della premiazione mi ammalai, e al mio posto andò mia sorella. 

Il segno del destino 

Esistono davvero i segni del destino? Credo di sì. Nell’ottobre del 2004 ricevetti la mail che mi comunicava la vittoria di un racconto ( In un giorno qualunque) inviato a un concorso nel maggio precedente. Mi ero dimenticata. A gennaio avevo tra le mani il libro con l’unico racconto che avessi mai mandato a un editore. Ho quindi deciso di riesumare “ Guardami sto ballando per te” dal cassetto in cui giaceva dal 2002 e l’ho spedito a quello che sarebbe diventato il mio primo editore. 

Un luogo del cuore

Per ciascuno di noi, da qualche parte, esiste un pezzetto di terra, un angolo di strada, pensando al quale il cuore si rasserena. Un posto dove l’ansia trova finalmente pace e i sensi rivivono la semplicità di un amore perduto. Un luogo in cui la lingua è quella della propria infanzia, le nuvole tornano ad essere zucchero filato e si fa pace con il proprio passato. Un luogo in cui le paure, coltivate nell’orto della propria vita, vengono estirpate. 

Per me quel posto è in Africa Occidentale, in Benin, nella cittadina di Ouidah.  

L’associazione Ensemble pour Grandir 

Il mio incontro con la piccola associazione beninese, Ensemble pour Grandir, risale al 2009. 

Fu amore a prima vista. Da allora ogni anno volo in Benin, che siano due settimane oppure un mese, che sia Ferragosto o Natale, perché le donne e i bambini di Ensemble pour Grandir sono ormai parte della mia vita. 

Insieme abbiamo costruito, mandato a scuola i bambini, pianto e festeggiato, abbiamo danzato e discusso; loro sono la mia amata famiglia africana. 

benin 2016